L’abbiamo incontrato a scuola, presso il Centro professionale di Mendrisio,
tra una lezione e l’altra. E, dobbiamo ammetterlo, l’impressione è stata subito
quella di avere a che fare con un ragazzo un po’ speciale: lo sguardo vivo, i
modi educati e gentili, soprattutto una sicurezza e una determinazione che si
ritrovano raramente in giovani della sua età. Sasha Caterina, classe 2000, domiciliato a Minusio, sembra avere un destino segnato dall’anno
in cui è nato. Nel duemila, infatti, il triathlon faceva il suo debutto alle
Olimpiadi di Sydney, un debutto in cui la Svizzera riuscì a cogliere ben due
medaglie, quella d’oro con Brigitte
McMahon e quella di bronzo con Magalie
Messmer. Oggi, a sedici anni di distanza, Sasha è diventato una delle
promesse più belle del triathlon ticinese e svizzero…
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TALENTO Sasha Caterina, a sinistra sul podio del Triathlon di Losanna,
è oggi tra le più grandi promesse del triathlon svizzero. |
Come ti sei avvicinato al triathlon?
“Da piccolo i miei genitori mi
hanno sempre fatto fare molto movimento e provare tutti i tipi di sport. Uno di
questi era il triathlon. L’appuntamento era fissato sempre con il triathlon che
si svolge a Locarno a inizio settembre. Già lì ero molto competitivo e la
triplice disciplina mi piaceva. Mia mamma, poi, che lo ha praticato più
intensamente, mi ha trasmesso la voglia di gettarmi in questo sport. Così ho
iniziato i miei primi allenamenti con i Teens,
gruppo creato dal TriTeamTicino,
grazie all’allora presidente Ettore
Grimaldi. Andando avanti l’unione delle due società (TriTeamTicino e
Triathlon Team Capriasca), creando il TriUnion,
ha tratto maggiori vantaggi. È proprio vero che l’UNIONE FA LA FORZA. In effetti ho conosciuto altri triathleti della
mia età con i quali potevo confrontarmi, allenarmi e dare sempre il meglio di
noi stessi. In più si avevano più allenatori specializzati (per esempio per il
nuoto, il conosciuto Christophe
Pellandini, pure responsabile tecnico della neo società), più giornate di
allenamento. È grazie alla
creazione del TriUnion, diventato anche centro d'allenamento regionale,
che sono riuscito ad ottenere i risultati che ho avuto questa stagione e
arrivare dove sono ora...!”
Raccontaci com’è la tua settimana tipo quando ti alleni
“Dal lunedì al venerdì riesco
ad allenarmi solo 1 volta al giorno: lunedì spinning, martedì corsa, mercoledì
nuoto, giovedì condizione fisica, venerdì nuoto. Invece, nel weekend, ho molto
più tempo e riesco a fare doppio o triplo allenamento: sabato corsa e nuoto la
mattina, bici nel pomeriggio, domenica bici e corsa. Nel periodo invernale
dedico circa 12-13 ore settimanali all’allenamento, mentre più mi avvicino al
periodo delle gare e più le ore aumentano arrivando circa a 15-16 ore
settimanali.”
Tra nuoto, bici e corsa c’è una disciplina con la quale hai un feeling
particolare?
“Appena iniziato a praticare
triathlon, venivo dall’atletica quindi la disciplina dove riuscivo meglio, e mi
piaceva maggiormente, era la corsa. Con la creazione del TriUnion ho imparato
molto meglio a nuotare, avendo parecchie soddisfazioni ed era normale preferire
quella disciplina. Successivamente ho comprato una bicicletta nuova e mi
sembrava di volare senza fatica. Oggi come oggi mi piacciono tutte e tre le
discipline messe nell’ordine del triathlon.”
Hai difficoltà a conciliare lavoro e scuola con lo sport?
“Fino a fine agosto conciliare
lo sport con la scuola non è stato difficile, visto che non avevo altri impegni
o altri interessi e quindi avevo ancora parecchio tempo per me, per stare
tranquillo a casa. Ma da quando ho iniziato a lavorare in cantiere, il tempo a
mia disposizione è molto calato. Inizio la mattina alle 7 e finisco alle 17.15
con solo 1 ora di pausa sul mezzogiorno, lontano da casa. Poi vado direttamente
ad allenamento, di solito ceno verso le 20 per filare subito dopo a dormire (la
sveglia suona alle 5.50 tutti i giorni lavorativi!). Ma ringrazio molto il mio
datore di lavoro, Daniele De Bortoli,
che mi dà il sostegno nel poter
seguire sia una formazione sportiva d'élite sia una formazione professionale.”
Cosa ti piace del triathlon come disciplina sportiva?
“Del triathlon mi piace
sicuramente il fatto di combinare le tre discipline. Poi si sono aggiunti gli
allenamenti intensi da condividere con i miei compagni di squadra, che sono
diventati i miei grandi amici. In seguito ho potuto conoscere altri ragazzi
della Svizzera Interna con i quali ho instaurato dei bei rapporti. C’è
sicuramente la competizione durante le gare, ma poi c’è soprattutto amicizia e
collaborazione.”
Cosa consiglieresti a un tuo coetaneo per “contagiarlo” al piacere di
far triathlon?
“Sicuramente gli direi che è
uno sport salutare, diversificato, che unisce i compagni di squadra con i quali
si condividono i duri allenamenti. Non sarà sempre una passeggiata, ma se
ognuno si mette i propri obiettivi, prima o poi si riusciranno a raggiungere.”
I tuoi obiettivi per la stagione 2017?
“Dopo l'11°rango ai campionati europei Youth League di quest’anno,
centrare un top 8 e qualificarsi per mondiali in Juniori è il mio primo
obiettivo. Per questa stagione
sicuramente l’obiettivo principale è anche quello di rimanere nei quadri
nazionali e questo vuole dire avere degli ottimi risultati ai test di selezione
di fine marzo a Tenero, essere 1. al circuito svizzero, essere selezionato per
i campionati europei e possibilmente i mondiali juniores.”
E il sogno nel cassetto per la tua futura carriera?
“Ma, il sogno nel cassetto
potrebbe essere quello di tutti i grandi sportivi: riuscire a partecipare un
giorno alle Olimpiadi. Anche se forse un sogno forse più “realizzabile” e “concreto”
è quello di seguire le orme di mia mamma e un giorno essere selezionato per
partecipare ai campionati mondiali di X-TERRA alle Hawaii.”