Alessandro Degasperi al traguardo dell'IM WORLD CHAMPIONSHIP 2016 riceve la dedica dei suoi tifosi
(Photo courtesy: Jacky Everaerdt - trimax-mag.com", FB (@trimax.magazine), Twitter (@trimaxmag) Instagram (@trimaxmag)
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Kailua-Kona,
Hawaii, 10 ottobre 2016
Argentina, Sud
Africa, Spagna, Germania, Austria: sono queste le tappe che in meno di un anno
hanno portato Alessandro Degasperi, triatleta della Val di Fiemme, a disputare
due giorni fa la sua prima Finale dell'IRONMAN World Championship nella BIG
ISLAND. Unico PRO a rappresentare l'Italia in quella che è la Mecca del
Triathlon, IL DEGA è sbarcato sull'isola del vento, del caffè e dei vulcani,
dopo aver svolto un intenso periodo di preparazione al caldo dell'Arizona,
precisamente a Tucson. Erano 59 i PRO uomini al nastro di partenza sulla
spiaggia di Kailua-Kona, che hanno rotto gli indugi tuffandosi nell'oceano
all'alba di una giornata perfetta.
Un parterre stellare: Frodeno, Kienle, McMahon, Potts, Van Berkel, Llanos, Sanders, O'Donnell, Raelert, Van Lierde, Stein, Don, Boecherer, Viennot, Hoffman, Albert, Reed, Cunnama, Bozzone, McKenzie, Thomschke, Bracht, Mcnamee, Plese, Wild, Rana, Billard, Kramer, Weiss, Vistica e tanti altri. C'era Davide contro tanti Golia, ma con un'arma in più: una nazione intera a spingere il DEGA sulle calde strade hawaiane. E Alessandro non ha tradito le aspettative: testa bassa a lottare anche nei momenti duri, fino a quando in T2, ha posato i piedi per terra. Da lì in poi è iniziata la sua gara: 2.53.13 in Maratona recuperando tantissime posizione e giungendo 20° assoluto, grande tra i grandi, alla sua prima esperienza. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare la sua gara: "Sono venuto per fare esperienza e per conoscere questa gara, è vero, ma volevo anche fare bene. Ho fatto un buon nuoto, agganciato al primo gruppo fino a poco più di metà gara, ma il ritmo era un po' troppo tirato, ed essendo in coda ad un gruppo molto allungato, una volta preso qualche metro mi sono staccato. In ogni caso il crono è stato molto buono. Appena ho preso la bici mi sentivo bene, e per i primi 20 km, da solo, non ho perso nulla dai primi; una volta raggiunto dal blocco "tedesco" mi sono inserito. Stavo relativamente comodo fino a quando si è alzato un vento contrario tremendo che spingeva lateralmente. I watt sono aumentati vistosamente, e dopo qualche km, ho dovuto rallentare e mettermi al mio passo. L'errore che non volevo fare era quello di cercare di essere per forza con chi andava più forte in bici rischiando poi di "saltare", cosa che in molti hanno fatto. Sono rimasto in quasi totale solitudine nelle retrovie, combattendo con un piccolo dolore nel retro coscia che purtroppo si è accentuato sempre di più fino a farmi soffrire negli ultimi 30 km (pedalati inesorabilmente controvento), impedendomi di spingere regolare fino in fondo come avrei potuto e facendomi registrare un crono di cui non sono soddisfatto. Però, perché darsi per vinti proprio prima della mia frazione migliore? Facendo due conti, con una buona maratona, potevo ancora avvicinarmi alle 8h30' (tempo che avevo stimato di poter fare), e poi, non mi sarei ritirato per nessun motivo al mondo in questa gara, inseguita da due anni, quindi dovevo provarci fino in fondo, credendoci sempre fino all'ultimo. Sapevo che i distacchi erano pesanti dalle posizioni che contano, che ero 40° e che sarebbe stata dura, però sapevo anche che storicamente molti saltano, soprattutto nella seconda metà della maratona. Mi sono messo subito ad un buon ritmo: i primi 16 km su Alii Drive molto bene, cuore basso e ritmo regolare sui 3'50'", poi Palani Road a rompere un po' il ritmo, e successivamente di nuovo bene nel pezzo più duro, quello sull'autostrada verso l'Energy Lab con un vento a favore e un caldo infernale. L'ultima posizione, la ventesima, me la sono presa nell'ultimo km! Grazie a tutti, a chi mi ha sostenuto, incoraggiato, seguito, tifato, scritto! Mi sono commosso nel leggere i tantissimi messaggi che mi sono arrivati sui miei canali social network. Ho dato il meglio di me, lottando fino alla fine per tutti i miei tifosi, per gli amici e per la mia famiglia, per non deludere innanzitutto me stesso e tutti coloro che mi sono stati vicini seguendomi fino alle tre di notte. Un GRAZIE speciale va ai miei sponsor Bianchi, Enervit, Polar, Santini Maglificio Sportivo, Fi’zi:k, Rudy Project, Mavic, Scicon Bags, BV SPORT, Aqua Sphere, Hoka One One, Funivie Malcesine Monte Baldo, SuperOp e Trispecialist.com, per avermi permesso di arrivare fino a qui e scrivere un altro capitolo della mia storia sportiva, e una dedica particolare va a mio nonno Mario (mio primo sponsor) che proprio l'8 Ottobre festeggiava il compleanno, e all'amico Enrico Busatto che un anno fa era qui a gareggiare."
Un parterre stellare: Frodeno, Kienle, McMahon, Potts, Van Berkel, Llanos, Sanders, O'Donnell, Raelert, Van Lierde, Stein, Don, Boecherer, Viennot, Hoffman, Albert, Reed, Cunnama, Bozzone, McKenzie, Thomschke, Bracht, Mcnamee, Plese, Wild, Rana, Billard, Kramer, Weiss, Vistica e tanti altri. C'era Davide contro tanti Golia, ma con un'arma in più: una nazione intera a spingere il DEGA sulle calde strade hawaiane. E Alessandro non ha tradito le aspettative: testa bassa a lottare anche nei momenti duri, fino a quando in T2, ha posato i piedi per terra. Da lì in poi è iniziata la sua gara: 2.53.13 in Maratona recuperando tantissime posizione e giungendo 20° assoluto, grande tra i grandi, alla sua prima esperienza. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare la sua gara: "Sono venuto per fare esperienza e per conoscere questa gara, è vero, ma volevo anche fare bene. Ho fatto un buon nuoto, agganciato al primo gruppo fino a poco più di metà gara, ma il ritmo era un po' troppo tirato, ed essendo in coda ad un gruppo molto allungato, una volta preso qualche metro mi sono staccato. In ogni caso il crono è stato molto buono. Appena ho preso la bici mi sentivo bene, e per i primi 20 km, da solo, non ho perso nulla dai primi; una volta raggiunto dal blocco "tedesco" mi sono inserito. Stavo relativamente comodo fino a quando si è alzato un vento contrario tremendo che spingeva lateralmente. I watt sono aumentati vistosamente, e dopo qualche km, ho dovuto rallentare e mettermi al mio passo. L'errore che non volevo fare era quello di cercare di essere per forza con chi andava più forte in bici rischiando poi di "saltare", cosa che in molti hanno fatto. Sono rimasto in quasi totale solitudine nelle retrovie, combattendo con un piccolo dolore nel retro coscia che purtroppo si è accentuato sempre di più fino a farmi soffrire negli ultimi 30 km (pedalati inesorabilmente controvento), impedendomi di spingere regolare fino in fondo come avrei potuto e facendomi registrare un crono di cui non sono soddisfatto. Però, perché darsi per vinti proprio prima della mia frazione migliore? Facendo due conti, con una buona maratona, potevo ancora avvicinarmi alle 8h30' (tempo che avevo stimato di poter fare), e poi, non mi sarei ritirato per nessun motivo al mondo in questa gara, inseguita da due anni, quindi dovevo provarci fino in fondo, credendoci sempre fino all'ultimo. Sapevo che i distacchi erano pesanti dalle posizioni che contano, che ero 40° e che sarebbe stata dura, però sapevo anche che storicamente molti saltano, soprattutto nella seconda metà della maratona. Mi sono messo subito ad un buon ritmo: i primi 16 km su Alii Drive molto bene, cuore basso e ritmo regolare sui 3'50'", poi Palani Road a rompere un po' il ritmo, e successivamente di nuovo bene nel pezzo più duro, quello sull'autostrada verso l'Energy Lab con un vento a favore e un caldo infernale. L'ultima posizione, la ventesima, me la sono presa nell'ultimo km! Grazie a tutti, a chi mi ha sostenuto, incoraggiato, seguito, tifato, scritto! Mi sono commosso nel leggere i tantissimi messaggi che mi sono arrivati sui miei canali social network. Ho dato il meglio di me, lottando fino alla fine per tutti i miei tifosi, per gli amici e per la mia famiglia, per non deludere innanzitutto me stesso e tutti coloro che mi sono stati vicini seguendomi fino alle tre di notte. Un GRAZIE speciale va ai miei sponsor Bianchi, Enervit, Polar, Santini Maglificio Sportivo, Fi’zi:k, Rudy Project, Mavic, Scicon Bags, BV SPORT, Aqua Sphere, Hoka One One, Funivie Malcesine Monte Baldo, SuperOp e Trispecialist.com, per avermi permesso di arrivare fino a qui e scrivere un altro capitolo della mia storia sportiva, e una dedica particolare va a mio nonno Mario (mio primo sponsor) che proprio l'8 Ottobre festeggiava il compleanno, e all'amico Enrico Busatto che un anno fa era qui a gareggiare."
Il prossimo
appuntamento del DEGA sarà il 30 ottobre al Challenge Forte
Village dove chiuderà la sua splendida stagione in un luogo
che lo accoglie sempre a braccia aperte.