Il giovane talento dell’US Ascona ci parla dei suoi esordi come calciatore, dei suoi inizi come triathleta e del successivo passaggio all’atletica. Ma anche di un sogno che non si è mai spento: quello di cimentarsi nuovamente in futuro nella triplice disciplina.
CHE GRINTA! Adriano Engelhardt a Uster in occasione del record sui 2000 siepi. |
Il suo talento è esploso nella passata stagione con la conquista a “raffica” dei record ticinesi juniores sui 1500 (3:51.09), 3000 (8:38.14), 2000 siepi (5:58.45) e 3000 siepi (9:29.72). Adriano Engelhardt, classe 1992, è oggi la gemma più preziosa del mezzofondo cantonale. Sa di avere un’innata predisposizione per lo sport, e la corsa a piedi in particolare, ed è determinato a proseguire con l’intenzione di migliorarsi costantemente. Nell’atletica, per il momento, nel triathlon, quasi certamente, in futuro. Quest’anno l’obiettivo principale è costituito dai CS assoluti dove punta a un risultato di prestigio nei 3000 siepi. Intanto, però, sta assolvendo gli ultimi giorni di servizio militare a Bülach (frequenta la scuola reclute come sportivo di punta), dove lo abbiamo raggiunto per questa intervista.
Come hai iniziato?
“Lo sport è sempre stata una costante nella mia vita di tutti giorni. Ho iniziato a 2 anni con i corsi madre-bambino per poi dedicarmi al calcio dai 5 ai 16 anni, ma senza mai accantonare del tutto l`atletica e il triathlon.
Poi nel 2008 qualcosa dentro di me è cambiato il calcio, per il quale prima ero totalmente appassionato, ha cominciato pian piano a stancarmi e a darmi sempre meno soddisfazioni, quindi ho preso la decisione di buttarmi a capofitto nel mondo del triathlon e dell'atletica.
Ho praticato per due anni questi due sport in parallelo, fino a quando a settembre 2009 ho partecipato ai campionati svizzeri U18 di atletica, dove sono riuscito a vincere due medaglie entrando pure nei ranghi della nazionale. Da quel momento ho deciso di dedicarmi a tempo pieno al mezzofondo, seguendo i consigli dei miei genitori, ma pure consapevole del fatto che la corsa era una disciplina che avevo sempre amato”.
Accanto allo sport c’è anche la scuola…
“Per quanto riguarda la mia vita scolastica ho terminato a giugno 2011 gli studi al liceo cantonale di Locarno, con un indirizzo linguistico. Mentre a settembre 2012 vorrei iniziare gli studi all`università o di Losanna o di Macolin con l`intenzione di studiare sport”.
Come ti trovi a servizio militare? Riesci ad allenarti?
“L`idea del servizio militare non mi ha mai reso felice e la vedevo molto come un peso, o un obbligo inutile. Fortunatamente sono riuscito a farmi inserire, con un gruppo di altri 10 atleti di livello svizzero, in un programma per sportivi di punta.
Le prime settimane sono state ad ogni modo dure perché sebbene fossimo riconosciuti come sportivi qualificati le possibilità di allenamento erano molto rare e se vi era la possibilità, ad orari non ottimali. Inoltre pure il fattore recupero non era sufficiente, per via delle scarse ore di sonno e le esercitazioni.
Dalla 5-6 settimana in avanti i momenti per allenarsi sono andati via via crescendo, perché la formazione di base era terminata e quindi siamo stati integrati nella nostra vera funzione, cioè “Betriebsoldat”. Poi a partire dalle vacanze di Natale la situazione è diventata nettamente migliore, avendo la possibilità di allenarci 4-5 volte alla settimana.
In questo momento mi sono pure reso conto che l’esperienza del militare non è del tutto negativa come pensavo, perché grazie al fatto di potermi allenare con i giovani più in vista del panorama nazionale sono potuto crescere molto sia dal piano sportivo, confrontandomi con gli altri atleti, ma pure su quello umano, instaurando nuove amicizie. Penso infatti che si sia venuto a creare proprio un bel gruppo di allenamento, del quale senz’altro sentirò la mancanza una volta terminata la scuola reclute”.
In quale gara (su quali distanze) ti trovi più a tuo agio e sei intenzionato a specializzarti?
“All’inizio della mia carriera atletica pensavo di poter dare il meglio di me sulle distanze del mezzofondo prolungato, come i 3000 m o i 5000 m. Ma poi, una volta introdotti allenamenti specifici e migliorata la velocità di base, ho scoperto con piacere che pure le distanze più corte potevano essere nelle mie corde. Senza dimenticare che se si vuole ottenere continui miglioramenti le gare veloci sono una tappa importantissima.
Inoltre, mi ha sempre affascinato la disciplina delle siepi, che corro sempre volentieri nell’arco della stagione. Infatti, un obiettivo importante per questo 2012 saranno i CS assoluti di 3000m siepi, dove spero di raggiungere un buon piazzamento”.
Il tuo programma nei prossimi mesi?
“In questo momento mi sto avvicinando alla conclusione della stagione invernale, caratterizzata dalle corse campestri. Una volta terminato questo periodo dell’anno mi concederò un paio di settimane di rigenerazione, dove praticherò senz’altro qualche disciplina alternativa per variare dalla corsa. In seguito vorrei preparare al meglio la stagione estiva, grazie pure al fatto che a metà marzo avrò terminato la scuola reclute, quindi potrò concentrarmi al 100% sullo sport fino in autunno quando inizierò l`università.
I grandi obiettivi, come detto, sono senz’altro i CS assoluti e quelli di categoria e cercare di riuscire ad agguantare qualche selezione con la nazionale in gare internazionali. Inoltre credo che alla mia età il traguardo di base debba essere sempre quello di migliorare i propri “crono” con il passare degli anni, quindi cercherò di lavorare al meglio per raggiungere questo scopo”.
Il fatto di essere figlio di sportivi ti ha aiutato in qualche modo?
“Penso che l’avere due genitori così attivi abbia senz’altro contribuito al mio percorso sportivo. Infatti sin da piccolo mi hanno sempre incoraggiato a praticare qualche sport, ma mai con pressioni, solo per il semplice gusto di divertirsi a fare amicizie. Poi da quando la pratica sportiva è diventata più di un semplice svago, mi hanno sempre sostenuto ed aiutato, fungendo da esempio in numerose occasioni. Penso che per un giovane sportivo il fatto di avere in casa due genitori già esperti in questo campo sia un enorme vantaggio, perché sanno già come funzionano i meccanismi nel mondo dello sport, quindi consigli e aiuti sono sempre stati molto utili.
Oltre a questo, io sono davvero stimolato nel vedere i miei genitori sempre in prima fila alle mie gare e so che loro comprendono appieno i sacrifici negli allenamenti e la fatica delle gare, quindi cerco di dare il meglio di me per essere soddisfatto con me stesso, ma pure per ripagare loro dei loro sforzi”.
In futuro ti rivedremo in veste di triathleta?
“Sono quasi sicuro al 100% che un giorno tornerò a praticare triathlon, perché questa disciplina mi ha sempre affascinato e so che può dare davvero molto ad un atleta. L’idea di allenare tre fantastici sport allo stesso momento è stimolante, ma sicuramente non evidente. Organizzazione e giusti calibri sono d’obbligo, così come pure molte ore di allenamento. Il fatto di sentire di riuscire a togliermi più soddisfazioni nell`atletica leggera e che il triathlon posso praticarlo pure più in avanti nel tempo, mi ha spinto a mettere il tema triathlon in “stand-by”. Devo pure dire che nei momenti di pausa tra una stagione e l’altra utilizzo spesso e volentieri il “cross-training”, quindi non esito ad inforcare la bici oppure a buttarmi per un paio di bracciante in piscina, sempre consapevole che un anno o l’altro potrò di nuovo… sognare in tre dimensioni”.
Allora auguri da parte nostra a Adriano per una stagione ricca di soddisfazioni!
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