giovedì 21 febbraio 2013

230 km a piedi sul Lago Baikal in Siberia: la straordinaria avventura in solitaria del locarnese Dario Alaimo


“l'8 febbraio sono andato in SIBERIA da solo ed ho attraversato circa 230km della superficie ghiacciata del Lago Baikal in 5 giorni camminando dalle 8 alle 12 ore al giorno, trainando una slitta e chiedendo ospitalità a uomini solitari che vivono in baite senza auto né telefoni... temperature medie -20... incontrati anche due pescatori di frodo che tiravano su pesci con una rete da un buco nel ghiaccio, meraviglioso!!! ...quando l'asteroide è esploso il ghiaccio sotto i piedi ha tremato come un terremoto...”

Puoi presentarti brevemente?
Guarda, intanto mi piace definirmi una persona semplice, qualunque, uno come tanti.
Originario di Roma, vivo in Ticino da diversi anni, ho due 2 bimbe e lavoro come educatore nel sociale nell'ambito della tossicodipendenza.
Sono uno sportivo, ma non un super atleta, partecipo a qualche mezza maratona e faccio alpinismo (Cervino in inverno per la cresta Hornly).
Come ti sei preparato per questa straordinaria avventura?
Per allenarmi mi ha aiutato e "sopportato" il mio amico di Biasca Luca Ruffa, salendo di notte dopo il lavoro le piste di Airolo con le pelli di foca... poi ho fatto qualche camminata/corsa Locarno/Biasca; Locarno/Roveredo; Locarno/confine Italia e ritorno; Locarno/Cevio e ritorno.
Luca Ruffa mi ha anche prestato del buon vestiario perché questa piccola spedizione è stata autofinanziata... quindi l'ho soprannominata la Spedizione dei Poveri (altri amici mi hanno prestato IPod, Macchina fotografica, ecc.).
Le scarpe che ho usato sono scarpe svedesi da corsa sul ghiaccio (Icebug), le ho indossate con le calze da donna per il caldo che mi facevano ;-)
Puoi descriverci brevemente il luogo in cui sei stato?
Il lago Baikal, nella Siberia Meridionale è lungo circa 600km e largo 80... esiste una collaborazione scientifica col lago Lemano. D'inverno si trasforma in un mare di ghiaccio nero e trasparente... si vede il fondo nero, lo chiamano ice black, ma non mancano zone ricoperte di neve che ti costringono a lunghi zig zag per entrare nei corridoi di ghiaccio senza neve.
Cosa ti ha spinto a partire?
La spinta è quella passionale, volevo fare un'esperienza autonoma e solitaria di questo genere... un sogno che cullavo da tempo...
E l’esperienza è stata notevole…
Ho camminato ad occhi chiusi nella tempesta di vento e nella nebbia con la musica di Ludovico Einaudi nelle orecchie... sembrava di essere immersi nel profondo del nulla...
Per la pressione dell'acqua (il lago è profondo anche 1,5 km) il ghiaccio esplodeva e si crepava sotto i miei piedi, faceva paura ma non è pericoloso...
Camminavo dalle 8 alle 12 ore al giorno, ho avuto 2 giorni di tempesta di vento ero guidato solo dal mio gps... ogni tanto per passare il tempo parlavo con l'orso di peluche delle mie bimbe seduto dietro di me al timone della slitta…
Come ti orientavi nel tuo cammino?
Mi davo un obiettivo da raggiungere, una cresta o un promontorio, e cercavo di calcolare la distanza con il trascorrere del sole.
Camminavo a volte in prossimità della costa altre volte verso il centro del lago che è largo anche 80 km.
Hai avuto incontri con la popolazione?
Ho conosciuto persone così umili povere e solitarie che avevano da offrirmi solo la loro gentile ospitalità nel buio della notte e un piatto di minestra calda, la rete di un letto per dormirci sopra, 4mt per 4mt della loro baita e nessuna fretta del domani.
Chiedevo ospitalità mostrando una lettera scritta da un mio contatto Russo perché i Buriati (abitanti della regione siberiana Buriazia) non parlano inglese.
Se mi offrivano una vodka, la mandavo giù in un colpo solo... si usa così!!!
Perché alla fine hai accorciato un po’ il percorso?
 Volevo arrivare a Nord dall'altra parte del lago a Severobaikalsk (sono partito da Sud a Listvianka) ma mi sono fermato a metà perché da lì in poi avrei dovuto contare solo su me stesso in caso di aiuto. (Invece il mio contatto russo Alexander, in teoria, sarebbe dovuto intervenire col suo furgoncino viaggiando sul ghiaccio in caso di bisogno), va bene così, ho vissuto emozioni e conosciuto persone meravigliose e umili... continuare sarebbe stata una inutile forzatura...
Ed ora?
Beh sono tornato da soli due giorni e la cosa che vorrei fare al più presto è una bella sauna… poi si vedrà…

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