Ben trentun milioni per la rete di piste ciclabili in
Ticino!
CICLABILI La situazione dovrebbe migliorare. |
Un Ticino più attrattivo per i ciclisti e
una rete di piste ciclabili che possa davvero essere un'alternativa
all'automobile, incentivando l'uso della bici soprattutto per i brevi
spostamenti. Per recuperare il tempo perso rispetto agli altri Cantoni svizzeri
il Parlamento ha approvato un credito di 31 milioni di franchi per ampliare, in
una prima fase, le piste ciclabili nel nostro cantone. Gli interventi verranno
realizzati specialmente nel Luganese e nel Mendrisiotto («sono quelli più
urgenti» ha sottolineato Marco Borradori). Attualmente in Ticino la rete di
percorsi ciclabili è di 280 chilometri, con le opere previste se ne aggiungeranno
altri 170.
(Comunicato stampa).
Commento:
La notizia era attesa e fa
sicuramente piacere. Finalmente qualcosa si muove anche da noi, pur con un
ritardo impressionante, riguardo le piste ciclabili. Piste per la cui
realizzazione è stato stanziato un investimento non da poco se è vero, come è
vero, che saranno ben 31 i milioni di franchi previsti. Eppure… eppure qualcosa
ci dice che è meglio essere cauti. Aspettare prima di fare salti di gioia. Perché
l’esperienza insegna che in questi casi è meglio non esultare troppo presto.
Intanto perché, ammettiamolo, disegnare delle piste ciclabili da noi non è
facile. Anzi, diremmo che è un compito quasi improbo. Semplicemente perché in
Ticino le strade sono ovunque dei veri e propri ingorghi di scatole di latta
(automobili). Dove saranno tracciate le piste, se non c’è spazio, e come
saranno in concreto? Ci potranno passare solo le bici da turismo e i rampichini
(avvero le bicilette con copertoni sufficientemente spessi per non forare) o
anche le sottili bici da corsa? Ed ecco il primo “avviso”: ricordiamoci che le
piste ciclabili hanno un senso se sono pulite, perché se si depositano, o vi si
gettano, i detriti (sassi, lattine, ecc.) con la bicicletta non si passa perché oltre
alla foratura si rischia la caduta. Trentun milioni sono tanti davvero, soprattutto
di questi tempi. È questa l’unica certezza. Siamo curiosi di vedere come
saranno spesi, dunque, come dicono i francesi … “affaire à suivre”.