Inchiesta su Michele Ferrari coinvolge banca locarnese e
avvocato bellinzonese.
RICOSTRUZIONE DEI MOVIMENTI L'immagine riportata ieri sulla Gazzetta dello Sport. |
“I nomi di due dirigenti della
filiale locarnese di una banca svizzera e di un avvocato bellinzonese vengono
citati nell’inchiesta condotta dalla Procura di Padova contro doping e
riciclaggio che si concentra sul dottor Michele Ferrari, conosciuto
nell'ambiente ciclistico come Dottor Mito. Secondo quanto anticipa la Gazzetta
dello Sport il medico ferrarese, indagato per associazione a delinquere
finalizzata al contrabbando, commercio, somministrazione e assunzione di
sostanze dopanti, evasione fiscale e riciclaggio, è al centro di un vasto giro
di doping che coinvolge per i suoi aspetti finanziari l’istituto locarnese. L'intricato
meccanismo messo in pratica dal cosiddetto “sistema Ferrari”, prevedeva
l’apertura di conti correnti a favore di atleti, in prevalenza ciclisti, sui
quali sarebbero state riversate le somme frutto di proventi illeciti”.
Questo il comunicato stampa
divulgato ieri dai media in relazione all’ampio servizio riportato su due
pagine della “Gazzetta dello Sport” per quella che viene ritenuta “l’inchiesta
antidoping più vasta della storia dello sport, ben oltre l’Operacion Puerto”.
Un’indagine che, come detto, coinvolgerebbe anche personaggi del Ticino. Fatto, questo, che non può non
preoccupare e lasciare indifferenti ritenuto che oltre ai ciclisti, stando al quotidiano rosa, sarebbero coinvolti anche “l’olimpionico
di marcia Alex Schwazer (positivo all’epo) e altri sportivi di biathlon e
triathlon”.