lunedì 5 dicembre 2011

Patrizia Besomi, il giusto equilibrio tra famiglia e sport


MARATONETA Patrizia Besomi sul traguardo della Maratona Ticino.
Fare sport con tre, quattro, addirittura cinque figli? Non è fantascienza e ci guadagna il benessere di tutta la famiglia. L'esempio di Patrizia Besomi, triathleta e medaglia d'argento alla Maratona Ticino. 
È giunta seconda al recente Campionato ticinese di Maratona disputato a Tenero, portando a termine i 42,2 km nell’eccellente tempo di 3:17.02. Patrizia Besomi, 39enne di Tesserete, è una sportiva che si destreggia in più discipline di resistenza. Oltre che nel podismo, anche nella corsa di orientamento, nel nuoto e nel triathlon. A Locarno ha gareggiato nell’Olimpico chiudendo 6. di categoria. Fin qui tutto normale, se non fosse per un piccolo particolare. Patrizia è mamma di… 5 figli di età compresa fra i 5 e i 16 anni. Naturalmente tutti sportivi. Come è tradizione di famiglia. “Da quando mi ricordo – ci racconta Patrizia – ho sempre praticato sport, mio padre ci ha insegnato molto presto a nuotare e sciare. Da Natale a marzo si sciava con lo Sci Club Capriasca, verso i 10 anni sono stata notata ad un corso di nuoto a Lugano da Flavio Bustelli e con la squadra fondata da lui stesso, la Luganesi 84, ho praticato il nuoto  a livello agonistico”. E poi? “Beh, verso la fine delle medie e l’inizio del liceo ho avuto un “burn-out”, troppe ore in piscina, calo delle motivazioni, insomma”. Hai mollato tutto? “No, per fortuna grazie ai miei fratelli e alla famiglia Stampanoni ho cominciato a fare altro, diciamo su “terra ferma”: corse campestri, rampichino, più per diletto che per fini agonistici. Correndo attorno al lago di Origlio (la nostra “pista” d’allenamento prima della costruzione della nuova Arena Sportiva a Tesserete) ho conosciuto mio marito Matteo, grande maratoneta. Nel 1995 è nato il nostro primo figlio Jonathan e negli anni a seguire Carolina, Sofia, Tommaso e Amedeo. Ho accantonato le gare sino al 2007. Quando Amedeo, l`ultimo figlio, aveva un anno, ho ricominciato a gareggiare. Prima gara, dopo 12 anni di stop, la Tesserete- Gola di Lago, il 6 maggio 2007: che fatica, che emozione, quella notte mi ero alzata due volte ad allattare!”
PREMIATA Patrizia (a sinistra) al momento della premiazione.
La prima domanda sorge spontanea: come riesci a combinare sport e impegni familiari?
“Solitamente programmo la mia settimana in base alle esigenze familiari e agli allenamenti. Se ho una seduta di corsa lungo-media, il riscaldamento lo svolgo facendo i lavori domestici, poi vado. Preparo anche una tabella mentale dei pranzi in base agli allenamenti, non mi fermo mai al bar, non guardo la TV. Comunque dalle 16.00 in poi sono a disposizione per i miei figli.”
Lo sport è un mezzo per vivere più intensamente i legami in famiglia?
“Sicuramente, penso soprattutto alle gare di orientamento, queste ultime ci permettono di stare tutti assieme molte domeniche o week-end all'anno, gareggiando in luoghi meravigliosi in tutto il cantone. Non è evidente trovare un attività che accomuna tutti, dal sedicenne al bambino piccolo di 5 anni.”        
Lo sport aiuta a crescere, ad acquisire certi valori: cosa intendi con questo, pensando anche ai tuoi figli?
“I genitori spesso cercano di evitare la fatica ai propri figli, chi pratica sport a livello agonistico riconosce che imparare a fare fatica, impegnarsi per raggiungere dei risultati, saper perdere, stare in mezzo alla natura con climi avversi, aiuta a crescere meglio nel corpo e nello spirito.”        
IN MARCIA! Si cammina in montagna, in fila indiana.
Senza arrivare ai tuoi livelli, cosa consiglieresti a una mamma che volesse iniziare con uno sport di resistenza, ma che magari non ne ha il coraggio (corsa, orientamento, triathlon)?
“Certamente la corsa è lo sport più facile per iniziare e non costa nulla. Importante all’inizio, per non perdere subito la motivazione, è fissarsi dei piccoli obbiettivi, e magari correre in compagnia di un amica. La corsa d’orientamento è lo sport più familiare che conosco, ci sono categorie per tutte le età e difficoltà, inoltre non c’è l’assillo dell’ “arrivo ultimo” perché si corre individualmente; inoltre ad ogni gara viene organizzato un servizio asilo nido per i più piccoli. Consiglio vivamente alle mamme che cominciano a dilettarsi con la corsa di provare a partecipare a una gara popolare, come la “Media Blenio” o la “Stralugano”: appuntare il pettorale alla maglietta, l’emozione della partenza, la fatica, il traguardo e già ci si sente dei CAMPIONI.”
I tuoi obiettivi per il 2012?
“Sono iscritta alla "Jungfrau Marathon", in programma a inizio settembre, per cui per arrivare al top voglio prepararmi bene, gareggiando nella Coppa Ticino di montagna; inoltre vorrei migliorare la lettura della cartina e partecipare a una qualche gara nazionale di corsa d’orientamento. Ma il mio sogno nel cassetto è forse questo: partecipare al Triathlon Medium Distance a Locarno.” 
Essere madri e sportive. L’esempio di Patrizia Besomi ci dice che è possibile. Anche quando la famiglia si allarga. Questione di organizzazione, con l’aiuto anche del papà e con la fantasia giusta per far combinare il tutto. Ma forse più di ogni cosa è la convinzione che gioca un ruolo importante. Capire che lo sport aiuta. Ci fa sentire meglio, ci dà l’opportunità di essere più uniti. E poi la fatica, lo sforzo per raggiungere un obiettivo. Un insegnamento per la vita che è giusto apprendere da giovani. E in questo cosa c’è di meglio dell’esempio diretto dei genitori?
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