CONDIZIONI OTTIMALI Malgrado in Ticino vi siano condizioni semplicemente ottimali, il triathlon come sport non viene promosso né dai media e nemmeno dalle istituzioni. |
Ce lo eravamo già chiesti di ritorno da Zurigo, dall'Ironman,
qualche settimana fa. Nella splendida città sulla Limmat ci siamo stati per tre
giorni, per una breve vacanza e ovviamente per seguire (e gustare) la gara più
importante di triathlon su suolo elvetico. Come giornalisti, dunque, ma anche
come semplici turisti.
Già perché Zurigo è una città a un tempo magnifica e
incredibile. Magnifica per i suoi ambienti cittadini e i suoi paesaggi,
incredibile per la sua apertura e in un certo senso la sua capacità innovativa:
per il "suo" Ironman, Zurigo mette a disposizione i suoi spazi più privilegiati
registrando un indotto valutato attorno ai 14-16 milioni di franchi! Quest’anno, addirittura, gli
organizzatori sono riusciti a disegnare il percorso podistico nelle vie
storiche della città (tra cui la prestigiosa Bahnhofstrasse), offrendo uno spettacolo a dir poco straordinario. Così,
vivendo questo evento, non potevamo non chiederci come mai in Ticino, una
regione perfetta che ha degli atleti del livello di Bruno Invernizzi, Nicolas
Beyeler e Ivan Minini (per non citarne che i principali), non riusciamo ad
organizzare qualcosa di simile, anche se ovviamente di portata più contenuta.
Abbiamo una regione, soprattutto quella del Luganese, che anche se in formato
più “piccolo” si avvicina a Zurigo: regione splendida, con il lago e percorsi
per la bici e per la corsa ideali. Qualcuno dirà subito: ma c’è già il triathlon di
Locarno! Sì, è certo un evento ben organizzato, ma che purtroppo, e sottolineamo quel "purtroppo", non riesce a
decollare (anzi: non è purtroppo mai decollato!), ad essere amato e sentito dalla gente:
il locarnese non lo sente come “suo” e ormai la manifestazione si svolge da
parecchi anni in una cornice di pubblico praticamente nulla, che quasi mette a disagio... i pochi spettatori presenti. Se
non viene fatto al più presto un rimpasto nel comitato portando nuovo
entusiasmo e idee, temiamo che questa manifestazione non possa avere un grande
futuro. E allora perché
non pensare anche a Lugano? Ce lo siamo domandati e purtroppo la risposta è a suo modo triste e
preoccupante: perché non c’è ancora una cultura di questi sport, manifestando con ciò un preoccupante ritardo, e perché non ci sono probabilmente le
capacità organizzative per mettere in piedi un evento come un triathlon che, lo riconosciamo, non è facile da organizzare. Come dire che c’è comunque di che preoccuparsi almeno un po'. Perché una città
in crisi profonda per il crollo del turismo come Lugano non riesce a trovare delle valide
alternative. Non si è capito che organizzare un triathlon a Lugano vuole dire
portare clienti negli alberghi, ad esempio nei mesi di luglio o agosto, in cui
oggi sono quasi vuoti. Vuol dire, forse soprattutto, promuovere la regione, nel senso che molti
partecipanti saranno spinti un domani a tornare a Lugano e nella regione magari
per allenarsi e fare campi di allenamento. No, la città è ferma, oppure si perde in mille progetti, ahimè forse infruttuosi. Non è
questione di finanziamenti: i soldi (almeno per ora) ci sono, ma vengono spesi male. E poi c’è
un altro problema in Ticino, oltre a quello quasi congenito di una certa litigiosità (dove vengono promossi magari personaggi discutibili affamati di protagonismo a scapito di quegli atleti, magari più umili, che potrebbero essere dei veri e positivi portabandiera della disciplina): è quello dei media. Malgrado abbiamo in Svizzera una
campionessa olimpica (Nicola Spirig) e una vincitrice delle Hawaii, televisione in particolare, ma anche i giornali ignorano il triathlon (quando addirittura non lo… sottovalutano in qualche situazione: si
pensi ai commenti della RSI, la nostra televisione che ci costa... x franchi, insomma tanti soldi, in occasione dell’elezione di Daniela Ryf a sportiva
svizzera dell’anno lo scorso dicembre). Peccato: perché il triathlon è sicuramente uno degli sport del futuro.
Sarebbe una promozione turistica grandissima per un Cantone come il Ticino. A Zurigo e in altre località l'hanno capito, e da diverso tempo, molto bene. Noi invece abbiamo perso già almeno 10 anni. E probabilmente ce ne vorranno altri 10 prima
che qualcosa finalmente si muova... anche se in tutta sincerità, vedendo come stanno le cose, non ne siamo purtroppo certi...