Riportiamo nella sua integralità questa notizia che fa luce su un incredibile caso di doping amatoriale nel mondo delle granfondo della vicina Italia.
"La notizia l’abbiamo data un mese fa, ma solo oggi è stata ufficializzata: la Procura Antidoping del Coni ha chiesto due anni di squalifica per Lucia Asero, vincitrice del percorso medio alla Gran Fondo Campagnolo Roma. Dopo la gara la Asero era stata controllata (pare si trattasse di un controllo mirato, ad personam) e trovata positiva all’eritropoietina ricombinante.
"La notizia l’abbiamo data un mese fa, ma solo oggi è stata ufficializzata: la Procura Antidoping del Coni ha chiesto due anni di squalifica per Lucia Asero, vincitrice del percorso medio alla Gran Fondo Campagnolo Roma. Dopo la gara la Asero era stata controllata (pare si trattasse di un controllo mirato, ad personam) e trovata positiva all’eritropoietina ricombinante.
La notizie vera è però un’altra ed è molto più drammatica.
Quello della signora Asero è il decimo caso in dodici mesi di positività a
ormoni peptidici (Epo, Darbopoietina, Cera…) di un ciclista non professionista
in Italia. Per essere chiari: nessun altro sportivo italiano, a parte questi
dieci ciclisti (età 30-55 anni), è stato trovato positivo a queste sostanze
nello stesso periodo e nessun ciclista europeo ha fatto la stessa fine.
Insomma, veramente una situazione da prima pagina.
DOPATA Lucia Asero. |
Nessuno dei dopati parla, spiega, racconta. Ma perché lo
fanno? Perché Lucia, che ha 42 anni, fa l’architetto e vive in Sicilia, si è
fatta di eritropoietina? Sappiamo che la sua passione per il ciclismo
amatoriale è relativamente fresca, che prima andava pianino poi di colpo molto
forte e che addirittura a un certo punto ha cercato di mettere in piedi un team
professionistico femminile dove avrebbe corso lei stessa. A quarant’anni? Ma
perché?
Poi i dopati tornano. Scontati i due anni di squalifica è
tornato a correre l’epo-vincitore della Maratona Dles Dolomites, Michele
Maccanti. E magari tornerà anche un altro ex re (?) delle Dolomiti, Giuseppe
Sorrenti Mazzocchi, beccato per Epo sei mesi fa. I regolamenti lo permettono.
E qui c’è l’errore fondamentale. Quello di farli tornare.
Nel suo corposo programma politico pre-elettorale, Renato Di Rocco dedica poche
e confuse parole agli amatori. Noi vorremmo solo che vi fosse inclusa una
frase:
«Chi viene squalificato per oltre due anni (quindi per
positività gravi e ingiustificabili) non può ottenere più una tessera di tipo
agonistico».
Basterebbe questo. Non c’è diritto al lavoro da difendere:
sono amatori. Vanno difese la salute pubblica e la dignità di un movimento che
sta diventando lo zimbello del mondo".
(fonte:cycling pro.it)