SAGGEZZA Dagli antichi filosofi. |
"Cogito ergo sum. Penso
dunque sono. Per Cartesio l'uomo è sicuro di esistere in quanto è un soggetto
che dubita, e quindi pensa. La certezza di "esserci" gli deriva dalla
capacità di riflettere. Ma chi, almeno una volta nella vita, non ha pensato
anche "Corro ergo sum"?
Capita quando, calzate le scarpe e imboccata la strada, ci sentiamo improvvisamente liberi, vivi. Grazie ad un gesto così semplice e allo stesso tempo così naturale (correre, ma anche pensare) realizziamo tutto d'un tratto di esserci, reali in un mondo reale, e che c'è anche del buono in quello che ci circonda o che ci accade. I problemi e le preoccupazioni, anche solo per un'ora, ci scivolano via veloci sulla pelle. Ce li lasciamo alle spalle e non ci possono più raggiungere. Le sensazioni di piacere e di libertà che la corsa regala sono come lenti colorate grazie alle quali tutto sembra più bello. La strada d'asfalto, la stessa che percorriamo in macchina per andare al lavoro; il parco dietro casa, che non pensavamo fosse così profumato; campagne, sentieri, boschi, pinete, ci appaiono diversi. Il runner cartesiano è quello che correndo se ne rende conto, riflette, pensa, e dunque "è". Corro ergo cogito ergo sum." [da Runner's World, N.11, Anno 7, Novembre 2012, Pag. 55-56. Articolo di Vanni Spinella]
Capita quando, calzate le scarpe e imboccata la strada, ci sentiamo improvvisamente liberi, vivi. Grazie ad un gesto così semplice e allo stesso tempo così naturale (correre, ma anche pensare) realizziamo tutto d'un tratto di esserci, reali in un mondo reale, e che c'è anche del buono in quello che ci circonda o che ci accade. I problemi e le preoccupazioni, anche solo per un'ora, ci scivolano via veloci sulla pelle. Ce li lasciamo alle spalle e non ci possono più raggiungere. Le sensazioni di piacere e di libertà che la corsa regala sono come lenti colorate grazie alle quali tutto sembra più bello. La strada d'asfalto, la stessa che percorriamo in macchina per andare al lavoro; il parco dietro casa, che non pensavamo fosse così profumato; campagne, sentieri, boschi, pinete, ci appaiono diversi. Il runner cartesiano è quello che correndo se ne rende conto, riflette, pensa, e dunque "è". Corro ergo cogito ergo sum." [da Runner's World, N.11, Anno 7, Novembre 2012, Pag. 55-56. Articolo di Vanni Spinella]