venerdì 11 aprile 2014

Nicolas Beyeler: la stagione 2014 riparte dal Triathlon di Cannes

Con l’arrivo della bella stagione si torna a parlare di triathlon. La prima uscita dell’anno, per diversi atleti ticinesi, è prevista a Cannes questa domenica.


Come nel vino anche nello sport ci sono le annate buone e quelle mediocri: per Nicolas Beyeler quella targata 2013 è stata sicuramente tra le migliori. Ricordiamo solo il titolo europeo di categoria nel 70.3 di Wiesbaden, ma soprattutto il 5. posto assoluto all’Ironman di Nizza. Un risultato straordinario, il migliore mai ottenuto da un ticinese. Domenica Beyeler farà il suo debutto al triathlon di Cannes inaugurando una nuova stagione di gare e passione.
A che punto sei con la preparazione?
È sempre una domanda difficile, non avendo testato la mia preparazione in gara. Ma il fondo c'è! Quest'anno sono però poco preparato nella corsa a causa di un problema al tendine d'Achille che ho dalla scorsa estate. Ho dovuto fare 3 mesi di stop completo dopo Hawaii, da gennaio ho ripreso piano piano e molto progressivamente a correre. Ma ritmi e chilometraggio sono piuttosto inferiori agli anni passati, oltre al fatto che il problema non è del tutto risolto. Ci vorrà pazienza, ma sento che migliora.

Obiettivi a Cannes?
Per me Cannes è una gara di allenamento, per riassaporare le emozioni delle gare in vista dell'appuntamento di metà maggio a Lanzarote. Scorrendo la lista dei partecipanti ho notato molti atleti di grande livello, tra cui Van Lierde (campione del mondo uscente a hawaii). Questo da un lato mi fa paura perché so di non avere possibilità di vincere, ma dall'altro mi stimola perché confrontarmi con professionisti di quel calibro mi permette di capire che alle porte dei 40 anni ho ancora un buon motore.
Dopo i risultati dello scorso anno riesci ancora a trovare la giusta motivazione?
Lo scorso anno mi ha dato soddisfazioni ed emozioni grandissime, ho potuto mostrare di ad essere competitivo su tutte le distanze con il mio 5o posto assoluto (1o non professionista) a Nizza su distanza Ironman, 21o assoluto ai campionati europei di Wiesbaden (10 di categoria) e 2o assoluto (vittoria mancata per 6 secondi) al triathlon olimpico di Zugo. L'unico neo è stato l'arrivo del problema al tendine d'Achille che non mi ha più permesso di correre e quindi ha compromesso la mia gara alle Hawaii. Dopo 7 partecipazioni filate durante le quali mai ho potuto sfruttare il mio potenziale, non so ancora se quest'anno parteciperò. Devo trovare uno stimolo e smaltire quanto mi ha deluso molto nelle ultime edizioni: l'immensa e scandalosa disonestà di molti partecipanti nella tratta ciclistica, cosa che non mi permette di fare la differenza uscendo attardato dall'acqua.
I tuoi carichi settimanali?
Le mie settimane variano molto, ma quest'anno potendo correre poco ho pedalato molto. In vista della gara di Lanzarote penso sia molto importante avere una grossa base ciclistica in modo da poter affrontare subendo il meno possibile il duro percorso con molto dislivello, molto vento e asfalto non scorrevole. Ho iniziato a nuotare di più solo da un paio di settimane grazie agli atleti amici che mi stimolano, grazie a Michele, Fausto, Luca, Rudy e Matteo. Nella corsa fatico, mancano soprattutto i ritmi per le gare "corte" fino a 20km. Nell'endurance, sfruttando anche il grosso lavoro svolto in sella, non ho problemi. Per cui: “affaire a suivre”.
A quali gare vuoi partecipare in stagione?
Quest'anno farò Cannes appunto come piccolo test. Gli appuntamenti importanti sono Ironman Lanzarote, e poi in agosto i campionati europei di mezzo Ironman. I resto della stagione è ancora da pianificare in funzione degli stimoli e del tempo.
Hai ancora un sogno particolare nel cassetto?
Tendenzialmente potrei dire di avere due "sogni". Il primo è di riuscire a fare magari un giorno una gara senza grosse magagne alle Hawaii. Il secondo è di migliorare il mio best di 8h40 fatto in Austria. Ma in merito a questo sto cambiando idea, sono nate diverse nuove gare con percorsi fatti appositamente ultra veloci e senza possibilità di selezione soprattutto in bici dove gran parte dei partecipanti si ritrova a pedalare in gruppo allorché sia una gara individuale con chiaro divieto di scia. Detto questo, la ricerca di un record in questo modo non mi stimola per nulla e preferisco "restare" con un 8h50, tagliando il traguardo sulla “Promenade des Anglais” 5o assoluto su 3000, fatto sul duro e selettivo percorso di Nizza. Pensando a quanto quello fosse per me un sogno, mi viene ancora oggi la pelle d'oca.
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