Con l’arrivo della bella stagione si torna a parlare di triathlon. La prima uscita dell’anno, per diversi atleti ticinesi, è prevista a Cannes questa domenica.
Come nel vino anche nello sport
ci sono le annate buone e quelle mediocri: per Nicolas Beyeler quella targata
2013 è stata sicuramente tra le migliori. Ricordiamo solo il titolo europeo di
categoria nel 70.3 di Wiesbaden, ma soprattutto il 5. posto assoluto
all’Ironman di Nizza. Un risultato straordinario, il migliore mai ottenuto da
un ticinese. Domenica Beyeler farà il suo debutto al triathlon di Cannes
inaugurando una nuova stagione di gare e passione.
A che punto sei con la preparazione?
È sempre una domanda difficile,
non avendo testato la mia preparazione in gara. Ma il fondo c'è! Quest'anno
sono però poco preparato nella corsa a causa di un problema al tendine d'Achille
che ho dalla scorsa estate. Ho dovuto fare 3 mesi di stop completo dopo Hawaii,
da gennaio ho ripreso piano piano e molto progressivamente a correre. Ma ritmi
e chilometraggio sono piuttosto inferiori agli anni passati, oltre al fatto che
il problema non è del tutto risolto. Ci vorrà pazienza, ma sento che migliora.
Per me Cannes è una gara di
allenamento, per riassaporare le emozioni delle gare in vista dell'appuntamento
di metà maggio a Lanzarote. Scorrendo la lista dei partecipanti ho notato molti
atleti di grande livello, tra cui Van Lierde (campione del mondo uscente a
hawaii). Questo da un lato mi fa paura perché so di non avere possibilità di
vincere, ma dall'altro mi stimola perché confrontarmi con professionisti di
quel calibro mi permette di capire che alle porte dei 40 anni ho ancora un buon
motore.
Dopo i risultati dello scorso anno riesci ancora a trovare la giusta
motivazione?
Lo scorso anno mi ha dato
soddisfazioni ed emozioni grandissime, ho potuto mostrare di ad essere
competitivo su tutte le distanze con il mio 5o posto assoluto (1o non
professionista) a Nizza su distanza Ironman, 21o assoluto ai campionati europei
di Wiesbaden (10 di categoria) e 2o assoluto (vittoria mancata per 6 secondi)
al triathlon olimpico di Zugo. L'unico neo è stato l'arrivo del problema al
tendine d'Achille che non mi ha più permesso di correre e quindi ha compromesso
la mia gara alle Hawaii. Dopo 7 partecipazioni filate durante le quali mai ho
potuto sfruttare il mio potenziale, non so ancora se quest'anno parteciperò.
Devo trovare uno stimolo e smaltire quanto mi ha deluso molto nelle ultime
edizioni: l'immensa e scandalosa disonestà di molti partecipanti nella tratta
ciclistica, cosa che non mi permette di fare la differenza uscendo attardato
dall'acqua.
I tuoi carichi settimanali?
Le mie settimane variano molto,
ma quest'anno potendo correre poco ho pedalato molto. In vista della gara di
Lanzarote penso sia molto importante avere una grossa base ciclistica in modo
da poter affrontare subendo il meno possibile il duro percorso con molto
dislivello, molto vento e asfalto non scorrevole. Ho iniziato a nuotare di più
solo da un paio di settimane grazie agli atleti amici che mi stimolano, grazie
a Michele, Fausto, Luca, Rudy e Matteo. Nella corsa fatico, mancano soprattutto
i ritmi per le gare "corte" fino a 20km. Nell'endurance, sfruttando
anche il grosso lavoro svolto in sella, non ho problemi. Per cui: “affaire a
suivre”.
A quali gare vuoi partecipare in stagione?
Quest'anno farò Cannes appunto
come piccolo test. Gli appuntamenti importanti sono Ironman Lanzarote, e poi in
agosto i campionati europei di mezzo Ironman. I resto della stagione è ancora
da pianificare in funzione degli stimoli e del tempo.
Tendenzialmente potrei dire di
avere due "sogni". Il primo è di riuscire a fare magari un giorno una
gara senza grosse magagne alle Hawaii. Il secondo è di migliorare il mio best
di 8h40 fatto in Austria. Ma in merito a questo sto cambiando idea, sono nate
diverse nuove gare con percorsi fatti appositamente ultra veloci e senza
possibilità di selezione soprattutto in bici dove gran parte dei partecipanti
si ritrova a pedalare in gruppo allorché sia una gara individuale con chiaro
divieto di scia. Detto questo, la ricerca di un record in questo modo non mi
stimola per nulla e preferisco "restare" con un 8h50, tagliando il
traguardo sulla “Promenade des Anglais” 5o assoluto su 3000, fatto sul duro e
selettivo percorso di Nizza. Pensando a quanto quello fosse per me un sogno, mi
viene ancora oggi la pelle d'oca.