Tra le oltre duemila storie che si sono consumate ieri sulle strade
francesi dell’Ironman di Nizza ce n’è una che non possiamo non raccontare. È
quella di Bruno Invernizzi, uomo simbolo del movimento della triplice ticinese
e per anni al vertice dei valori nazionali. Innumerevoli le sue vittorie, basta
ricordare quella dello scorso anno a Locarno, l’ultima perla di una stagione
eccezionale contrassegnata anche da un titolo europeo, in Turchia, e uno mondiale,
a Londra, nella propria classe d’età sulla distanza olimpica.
Ma poi, come a volte capita nella vita che può essere improvvisamente beffarda, le cose hanno subito una battuta d’arresto. A Bruno viene diagnosticato un tumore benigno sul nervo acustico dell’orecchio. È necessario operare, e con urgenza, e per questo l’atleta di Quartino viene ricoverato a Zurigo dove subisce un’operazione delicatissima: ai chirurghi saranno necessarie ben otto ore per estirpare il tumore. Ma l’intervento avrà pieno successo e per Bruno inizia un lungo periodo di riabilitazione. Eccoci agli inizi di quest’anno, un sms per sapere come sta e la risposta che ci lascia piacevolmente sorpresi: “mi sto riprendendo gradualmente, nuoto, corro e pedalo e… mi sono iscritto a Nizza”. Non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza, è stato questo il nostro primo pensiero. Tutto ok? Purtroppo no. La sfortuna sembra accanirsi su Bruno che in aprile, durante un allenamento in bici, cade riportando una frattura della clavicola, nuova operazione e nuovo periodo di recupero… Ancora allenamenti, tanta determinazione e quella volontà di spuntarla sulla malasorte, in una parola: terminare l’IM di Nizza. Un obiettivo che Bruno ha raggiunto proprio ieri portando a termine la sua fatica in poco più di dieci ore, 176mo assoluto e 29mo di categoria. Sulla finish line è giunto con le lacrime agli occhi. “È stata dura, ma la medaglia di finisher la porterò a casa”, ci ha detto ieri subito dopo avere concluso la prova. “Sul traguardo ero contento come un bambino, più ancora di quando ottenevo risultati migliori, è incredibile come la vita ci porti a cambiare gli obiettivi e le soddisfazioni. Mi sono goduto ogni metro degli ultimi chilometri della maratona, con il film della mia difficile primavera che mi passava per la mente in ogni dettaglio. Tante emozioni, emozioni forti e alla fine la grande soddisfazione di avercela fatta. Sono fiero di quello che ho fatto e ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto. La mia ragazza, la mia famiglia, gli amici del Tri Team Ticino, i medici… Ringrazio anche i miei sostenitori, URGE SPORT Giubiasco e Ottica Lepori Bellinzona. Sono felicissimo: ce l’ho fatta, son tornato e questo Ironman non sarà neppure l’ultimo!"
Ma poi, come a volte capita nella vita che può essere improvvisamente beffarda, le cose hanno subito una battuta d’arresto. A Bruno viene diagnosticato un tumore benigno sul nervo acustico dell’orecchio. È necessario operare, e con urgenza, e per questo l’atleta di Quartino viene ricoverato a Zurigo dove subisce un’operazione delicatissima: ai chirurghi saranno necessarie ben otto ore per estirpare il tumore. Ma l’intervento avrà pieno successo e per Bruno inizia un lungo periodo di riabilitazione. Eccoci agli inizi di quest’anno, un sms per sapere come sta e la risposta che ci lascia piacevolmente sorpresi: “mi sto riprendendo gradualmente, nuoto, corro e pedalo e… mi sono iscritto a Nizza”. Non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza, è stato questo il nostro primo pensiero. Tutto ok? Purtroppo no. La sfortuna sembra accanirsi su Bruno che in aprile, durante un allenamento in bici, cade riportando una frattura della clavicola, nuova operazione e nuovo periodo di recupero… Ancora allenamenti, tanta determinazione e quella volontà di spuntarla sulla malasorte, in una parola: terminare l’IM di Nizza. Un obiettivo che Bruno ha raggiunto proprio ieri portando a termine la sua fatica in poco più di dieci ore, 176mo assoluto e 29mo di categoria. Sulla finish line è giunto con le lacrime agli occhi. “È stata dura, ma la medaglia di finisher la porterò a casa”, ci ha detto ieri subito dopo avere concluso la prova. “Sul traguardo ero contento come un bambino, più ancora di quando ottenevo risultati migliori, è incredibile come la vita ci porti a cambiare gli obiettivi e le soddisfazioni. Mi sono goduto ogni metro degli ultimi chilometri della maratona, con il film della mia difficile primavera che mi passava per la mente in ogni dettaglio. Tante emozioni, emozioni forti e alla fine la grande soddisfazione di avercela fatta. Sono fiero di quello che ho fatto e ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto. La mia ragazza, la mia famiglia, gli amici del Tri Team Ticino, i medici… Ringrazio anche i miei sostenitori, URGE SPORT Giubiasco e Ottica Lepori Bellinzona. Sono felicissimo: ce l’ho fatta, son tornato e questo Ironman non sarà neppure l’ultimo!"
