domenica 22 gennaio 2012

L'allenamento giornaliero - pensieri in libertà

L’allenamento giornaliero deve essere vissuto come un viaggio breve, un viaggio in miniatura.
Lo si desidera, lo si pregusta durante tutta la giornata. Quando una persona noiosa è davanti a noi in ufficio, quando a casa c’è una contrarietà, e siamo infastiditi o annoiati, il pensiero va all'uscita della sera, e siamo salvi. Fra un’incombenza e l’altra si telefona all'amico che verrà a correre con noi, si prendono appuntamenti. Finalmente il momento arriva. Si mangia qualcosa e si scruta il cielo per capire che tempo fa: quando si va in macchina verso casa si osserva la direzione del vento, la sua forza, si dà un’occhiata alla temperatura esterna sul display del cruscotto. Eccoci infine a casa: in un attimo si tolgono i vestiti e si indossano gli indumenti per uscire. Come per chi va in barca si sciolgono gli ormeggi, ci si stacca dal pontile, si scivola nell'acqua tranquilla del porto, verso l’uscita.
Ogni volta si prova la stessa gioia.
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