SUPER! Carola Fiori-Balestra (Photo: Dani Fiori) |
È stato un
weekend ricco di soddisfazioni, quello appena trascorso, per il triathlon
ticinese. In particolare grazie a Carola Fiori-Balestra e Giacomo Trabattoni
che all’Ironman 70.3 Mallorca hanno trionfato nelle rispettive classi d’età. Ma
non solo. Dal Grand Prix di Berna disputato sabato (33 mila partecipanti
complessivi!) ci è giunta notizia di una nuova vittoria di Bruno Invernizzi e
dalla Germania, in occasione di un’altra gara di triathlon riservata ai quadri
nazionali, la giovane promessa Sasha Caterina è giunto quarto mettendosi
nuovamente in bella evidenza malgrado la giovane età.
Si tratta di
risultati che fanno molto piacere e che confermano come il triathlon in Ticino
sia una disciplina che regala davvero tante soddisfazioni. Per chi, come il
sottoscritto, frequenta l’ambiente ormai da un trentennio i ricordi sono
davvero numerosi e belli. Pensiamo solo al recente passato e alle incredibili
imprese proprio di Bruno Invernizzi (Campione del mondo e Campione d’Europa di
categoria) o di Nicolas Beyeler, più volte sul podio in gare del circuito
mondiale, ma soprattutto autore di quel favoloso quinto posto assoluto all’Ironman
France del 2013 che resterà a lungo nella storia della disciplina. Ricordi che
però, sembrano perdersi e sbiadirsi un po’ con il tempo, mancando una forza che
ne rinnovi l’importanza.
Devo riconoscere
di essere stato fortunato. Come appassionato di triathlon ho avuto delle belle
soddisfazioni, prima praticando, poi vivendo un periodo d’oro non solo in
Ticino ma soprattutto a livello svizzero. In poco più di vent’anni ho avuto la
fortuna di seguire da vicino come giornalista sportivo le prestazioni di
Natasha Badmann (6 volte vincitrice alle Hawaii), Brigitte McMahon (campionessa
olimpica a Sydney e sempre presente al Triathlon di Locarno), Magali Messmer
(bronzo a Sydney e autrice della prefazione del mio libro sul triathlon), Nicola
Spirig che ho intervistato dedicandole quasi un’intera pagina sul “Corriere” in
occasione della sua venuta in Ticino sempre per il Triathlon di Locarno nel
2013. Da ultimo Daniela Ryf, che si è affermata negli ultimi due anni come la
più forte triathleta sulle lunghe distanze e che da diversi anni incontro
regolarmente a Rapperswil e a Zurigo.
Tornando al
Ticino, fa specie pensare come questo piccolo fazzoletto di terra che conta
circa 350 mila abitanti (più o meno un quartiere di Milano) sia riuscito e riesca
tuttora a proporre degli atleti così bravi e di livello. Credo, e questo l’ho
già detto in altre occasioni, che si tratta di un “unicum” a livello europeo e
forse non solo. Certo, in Ticino ci sono delle condizioni ottime per allenarsi
nella triplice disciplina. Le infrastrutture non mancano, in bicicletta c’è una
varietà impressionante di percorsi. Nella corsa, c’è una tradizione piuttosto
importante e consolidata. Il triathlon, poi, è motore e ispiratore di tutto il “movimento”
legato al benessere e all’attività fisica che si è sviluppato enormemente in
questi ultimi anni.
Tutte cose da
non dimenticare. Resta un solo appunto negativo e riguarda la scarsa attenzione
verso il triathlon da parte delle istituzioni e dei media ticinesi, tra cui “in
primis” la nostra televisione. Il triathlon gode di scarsissima visibilità, e
non parlo solo di quello ticinese, ma anche nazionale. Personaggi conosciuti
ormai mondialmente come Nicola Spirig o Daniela Ryf, famosissimi nella Svizzera
di area tedesca e in tutta Europa, sono praticamente sconosciuti in Ticino,
perché ignorati dai media e dalla TV. Ma anche bravi triathleti “amatoriali”
che si mettono in evidenza in prove internazionali di alto livello, come
appunto è il caso degli atleti citati in questo articolo. È un paradosso
evidente che ho evidenziato più volte. Una lacuna grave che non mi stancherò di
sottolineare (e che in una certa misura tocca anche altri sport di resistenza) di
cui sinceramente – qui davvero no! - non si può essere né contenti, né
orgogliosi.