sabato 20 agosto 2016

Spirig da favola a Rio: è argento alle spalle di Gwen Jorgensen!

VINCITRICE La statunitense Gwen Jorgensen era indicata come la grande favorita
e non ha deluso le aspettative.
Ha dell’incredibile l’impresa di Nicola Spirig, capace di conquistare, dopo l'oro di Londra, una nuova medaglia d'argento sabato nella prova femminile del triathlon. In molti forse non se l’aspettavano. Non perché non si credesse nelle sue qualità, ma semplicemente per il fatto che dalla caduta di Abu Dhabi in marzo non si era più confrontata con l’élite mondiale. E invece il suo è stato un rientro, ai più alti livelli, semplicemente fantastico.
Da vera campionessa. Segno che il lavoro svolto a St. Moritz con il coach Brett Sutton (allenatore anche di Daniela Ryf) ha dato ottimi frutti. Che stava bene lo si è capito da subito, dalla tratta a nuoto che la Spirig ha concluso con il gruppo di testa uscendo dall’acqua insieme a quella che sarà la grande trionfatrice della prova, ovvero la statunitense Gwen Jorgensen: in quel momento è apparso chiaro che Nicola sarebbe in qualche modo stata protagonista della gara, perché la frazione a nuoto è notoriamente quella per lei più difficile. Il capolavoro, insomma, la 34enne zurighese l’ha fatto qui, durante quei 1500 metri a nuoto tra le onde della baia di Rio de Janeiro. Poi, il resto, ha rappresentato una semplice routine. E infatti nella tratta in bici era sempre davanti in modo quasi, e forse troppo, "garibaldino", ma probabilmente solo per non rischiare la caduta, a spingere il gruppo delle 18 migliori tra cui una sorprendente Jolanda Annen. Follia o strategia calcolata? Sapeva di essere brava nella corsa. Ma forse non si aspettava una Jorgensen così forte, al punto da vederla partire senza poter fare nulla a due chilometri dal traguardo. Ma la medaglia d'argento è comunque un risultato notevole. È la quinta medaglia conquistata dalla Svizzera in un’Olimpiade dai giochi di Sydney del 2000, quando la disciplina è stata inserita nel programma. Quindi godiamoci questo regalo con la speranza che la triplice disciplina, sport completo e affascinante, possa ora beneficiare di una maggiore considerazione anche a sud delle Alpi. 
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