L'ingordigia del termosifone
Quasi il 70% dell'energia utilizzata nelle economie domestiche svizzere serve per riscaldare la casa I dati più significativi del rapporto nazionale sull'ambiente 2013 - Parla l'esperta Elisabeth Maret
Quasi il 70% dell'energia utilizzata nelle economie domestiche svizzere serve per riscaldare la casa I dati più significativi del rapporto nazionale sull'ambiente 2013 - Parla l'esperta Elisabeth Maret
Sapevate che oltre due terzi dei consumi energetici delle famiglie (per la precisione delle economie domestiche) svizzere se ne vanno nel tentativo di riscaldare gli ambienti nei quali viviamo? Lo abbiamo scoperto leggendo l'ultimo rapporto sull'ambiente nel nostro Paese, «Ambiente Svizzera 2013», da poco pubblicato dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). Da esso abbiamo tratto gli elementi per realizzare il grafico a lato che spiega, meglio di qualsiasi articolo, quanta energia divorano gli elettrodomestici fra i quali quotidianamente viviamo. I consumi energetici delle nostre case sono solo uno dei tanti capitoli che compongono il rapporto, uno studio dettagliato che spazia dall'analisi delle condizioni dell'acqua, dell'aria e del suolo, alle dibattute questioni climatiche; dalla presenza delle risorse naturali in Svizzera, all'inquinamento acustico e all'elettrosmog. Nel complesso, spiegano gli esperti federali, il nostro Paese è migliorato rispetto ai decenni passati, ma non può permettersi di abbassare la guardia di fronte a sfide che toccano, oltre alla Svizzera, l'intero pianeta. Come ci spiega Elisabeth Maret, addetta all'informazione dell'Ufficio federale per l'ambiente.
■ Quali sono i punti forti della Svizzera in materia di protezione ambientale?
«Anzitutto, rispetto agli anni Ottanta, è aumentata la qualità dell'acqua e dell'aria. Molto è stato fatto per ottenere questo obiettivo. Per esempio, per l'acqua, sono state introdotte le stazioni di rilevamento. E per l'aria sono stati introdotti dei valori limite di inquinamento. Inoltre, grazie ai progressi tecnici, si è giunti anche a limitare l'inquinamento dell'aria».E i punti deboli?
«Sono gli stessi che vediamo a livello internazionale. Con la crescita dei bisogni e dei consumi si utilizzano troppe risorse naturali. A livello mondiale, se dividiamo il totale delle risorse naturali del pianeta per il numero di abitanti della Svizzera, vediamo che il nostro Paese ne utilizza il doppio di quelle a cui avrebbe diritto». Ma qual è il vero problema: ci sono poche risorse naturali o se ne consumano troppe? «Il problema è che si utilizzano le risorse naturali in modo non efficiente. Col petrolio ci si è resi conto che le risorse naturali non erano illimitate e ora bisogna rendersi conto che quelle che ci sono devono essere usate con parsimonia. Ma, per tornare alla sua domanda, aggiungo che l'altro grande problema è il riscaldamento globale che vale a livello mondiale, europeo e nazionale. Se non diminuiamo le emissioni di gas a effetto serra le temperature si innalzeranno di sei gradi entro la fine del secolo, con conseguenze enormi per l'ambiente e per l'economia». Ma la comunità scientifica internazionale non è unanime sulla questione del riscaldamento globale. «Gli esperti internazionali del clima che sono il punto di riferimento per i Paesi che sono nella Convenzione sul clima concordano da tempo sulle cause umane del riscaldamento del clima. La Svizzera fonda la sua politica in materia sulle conclusioni di questi esperti». Come si possono ridurre gli eccessi dei consumi delle economie domestiche degli svizzeri? «In marzo di quest'anno il Consiglio federale ha lanciato un piano d'azione che vuole applicare l'economia verde in Svizzera. L'idea è quella di agire in modo di utilizzare le risorse naturali in maniera più efficace. Nel piano d'azione ci sono due grossi capitoli: uno sul consumo e sulla produzione e l'altro sui rifiuti e sulla gestione delle risorse naturali».